Lucrezia Maria Scarfaglia, nome completo di Lucrezia Scarfaglia (fl. XVII secolo), è stata una pittrice italiana attiva nel XVII secolo in ambito bolognese.

Biografia

Lucrezia Scarfaglia fu allieva di Elisabetta Sirani. A seguito della morte prematura della celeberima pittrice prese lezioni da Domenico Maria Canuti.

Attiva intorno al 1677-1678, ancora nota nella seconda metà del Settecento e a lungo caduta nell'oblio, della sua vita e della sua carriera non si sa quasi nulla.

Le prime informazioni biografiche sulla pittrice risalgono all'Aggiunta di Antonio Masini. Citata di sfuggita nel 1678 tra le allieve della Sirani alla fine del libro quarto del Felsina pittrice di Carlo Cesare Malvasia, che dedica loro un frettoloso elogio collettivo, è descritta più estesamente da Luigi Crespi, che la definì una «non mediocre pittrice» nel 1769.

Crespi elenca una serie di dipinti attribuiti a Scarfaglia, tra cui varie opere religiose e un ritratto di Eleonora Gonzaga. La sua unica opera documentata e non dispersa è un autoritratto, firmato e datato 1678, in cui si raffigura mentre sta dipingendo la Madonna di San Luca. L'autoritratto, parte delle collezioni della Galleria Pallavicini di Roma, ripropone uno stile che ricorda i dipinti del Cinquecento. Una ulteriore versione dell'autoritratto potrebbe corrispondere a un quadro con Donna che sta dipingendo la Madonna di San Luca, commissionato dal marchese Grimaldi e citato da Antonio Masini.

Fu sposata con un tale Carlo Forni.

Note

Bibliografia

  • Carlo Cesare Malvasia, Felsina pittrice. Vite de' pittori bolognesi, vol. 2, Bologna, per l'Erede di Domenico Barbieri, 1678, p. 407.
  • Luigi Crespi, Vite de' pittori Bolognesi non descritte nella Felsina pittrice, Roma, Stamperia di Marco Pagliarini, 1769, p. 119, SBN RMRE001937.
  • Vera Fortunati Pietrantonio, Lavinia Fontana of Bologna (1552–1614). Catalogo della mostra (Washington, The National museum of women in the arts, 5 febbraio-7 giugno 1998), Mondadori Electa, 1998, pp. 41-42, ISBN 978-88-435-6394-4.
  • (EN) Babette Bohn, Female self-portraiture in early modern Bologna, in Renaissance Studies, vol. 18, n. 2, giugno 2004, pp. 266-268.
  • Irene Graziani, Il cenacolo di Elisabetta Sirani, in Jadranka Bentini e Vera Fortunati Pietrantonio (a cura di), Elisabetta Sirani. «Pittrice eroina» 1638-1665, catalogo della mostra (Bologna, 4 dicembre 2004-27 febbraio 2005), Compositori, 2004, pp. 124-125, fig. 4, ISBN 9788877944665.
  • Antonio di Paolo Masini, Bologna perlustrata. Con aggiunta inedita del 1690, eredi di Vittorio Benacci, 1690. Ripubblicata in A. Arfelli, “Bologna perlustrata” di Antonio di Paolo Masini e l’“Aggiunta” del 1690 (PDF), in L’Archiginnasio, LII, 1957, p. 229.
  • (EN) Raffaella Morselli e Babette Bohn, Reframing Seventeenth-Century Bolognese Art: Archival Discoveries, Amsterdam University Press, 2019, p. 15, ISBN 9789048537556.
  • (EN) Patricia Rocco, The Devout Hand: Women, Virtue, and Visual Culture in Early Modern Italy, McGill-Queen's Press - MQUP, 2017, p. 205, ISBN 9780773552197.

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